La fisioterapia nel nostro studio è un percorso personalizzato, mirato a migliorare la mobilità, alleviare il dolore e prevenire ricadute in condizioni come fratture, tendiniti, sindromi da sovraccarico, instabilità articolari e patologie degenerative. Ogni trattamento è studiato per affrontare le cause specifiche del disturbo, attraverso tecniche avanzate, esercizi terapeutici, terapie manuali e mobilizzazioni adattate alle esigenze del paziente.
Un ruolo centrale è svolto dalla riabilitazione posturale e funzionale, che non si limita alla colonna vertebrale, ma interviene su articolazioni come spalla, anca, polso e caviglia, migliorando la biomeccanica corporea.
Il nostro obiettivo è garantire un recupero efficace e duraturo, fornendo ai pazienti strumenti per gestire autonomamente il proprio benessere e prevenire future complicazioni, attraverso educazione motoria, esercizi specifici e strategie di autotrattamento.
Si avvale di tecniche pratiche come manipolazioni, mobilizzazioni articolari e massoterapia. Agisce su muscoli, tessuti e articolazioni per alleviare il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare l’equilibrio funzionale del corpo.
[Rieducazione Posturale Mezieres e Souchard – Kinesiterapia – Massoterapia – Pompage – Metodo Maitland – Metodo Marcel Bienfait – Metodo Bernard Bricot – Pancafit metodo Raggi – Trigger Point miofasciali – Kabat – Perfetti – Kinesiotaping neuromuscolare – Bendaggio funzionale – Neurodinamica]
Un percorso su misura che accompagna il paziente nella fase di recupero post-traumatica, post-chirurgica o neurologica. L’obiettivo è ripristinare forza, coordinazione e funzionalità, favorendo un ritorno sicuro alle attività quotidiane o sportive.
[Riabilitazione Post Chirurgica – Riabilitazione post traumatica – Riabilitazione Neurologica – Riabilitazione Sportiva – Riabilitazione Propriocettiva – Riabilitazione Respiratoria – Riabilitazione Pre e Post parto – Riabilitazione ATM – Riabilitazione Geriatrica – Riabilitazione Pediatrica]
Utilizza tecnologie avanzate come Tecar, laser, onde d’urto e altre terapie elettromedicali per accelerare i processi di guarigione. Riduce il dolore, l’infiammazione e stimola la rigenerazione dei tessuti in modo mirato ed efficace.
[Tecar (Unibell) – Laser alta potenza – Onda d’urto – Ultrasuono – Magneto – Tens – Elettrosimolazioni – Diadinamica – Ionoforesi]
Gonartrosi è l’artrosi del ginocchio, una degenerazione articolare che colpisce soprattutto dopo i 60 anni, ma può manifestarsi prima, specie in soggetti obesi o con traumi pregressi. Il trattamento fisioterapico, sia pre-chirurgico che conservativo, mira a ridurre il gonfiore, migliorare la mobilità, rafforzare i muscoli e ottimizzare la postura e la deambulazione.
Pre e Post chirurgia protesica, indicata per chi soffre di dolore intenso e invalidante, dopo aver esaurito le terapie conservative. La fisioterapia pre e post-chirurgica aiuta a recuperare la mobilità, ridurre il gonfiore con linfodrenaggio, rafforzare la muscolatura e ottimizzare la postura. L’obiettivo è integrare la protesi nel nuovo assetto biomeccanico e ripristinare il cammino e l’attività sportiva.
La borsite al ginocchio è la conseguenza di un’infiammazione della borsa sierosa pre-patellare collocata poco più in basso della rotula. La fisioterapia combina trattamenti manuali e terapie strumentali per ridurre l’infiammazione e favorire il riassorbimento dei liquidi. Inoltre, corregge il gesto biomeccanico che ha causato il problema, prevenendo recidive e migliorando la funzionalità del ginocchio.
Infiammazione tendinea, rotulea, bendelletta, tratto ileo tibiale, zampa d’oca, quadricipiatale e polplitea. Tutte le infiammazioni del sistema di supporto dell’articolazione verranno trattate con lavoro manuale e facilitate mediante strumentazione all’avanguardia.
Le lesioni meniscali causano dolore e limitazioni funzionali, soprattutto se complete. La fisioterapia, sia in caso di trattamento conservativo che post-chirurgico, punta al recupero dell’articolarità, al rinforzo muscolare e alla rieducazione del passo. L’obiettivo finale è ripristinare la piena funzionalità dei menischi, fino al ritorno allo sport senza limitazioni.
La rottura del legamento crociato anteriore (lca) causa instabilità e cedimento del ginocchio. La riabilitazione, sia post-chirurgica che conservativa, punta a ripristinare stabilità, articolarità, forza muscolare e propriocezione, evitando compensi posturali dannosi. L’obiettivo è un recupero completo per un ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive.
La condropatia femoro-rotulea deriva da un’alterata stabilità della rotula, causata da squilibri muscolari o anomalie strutturali. Questo porta a dolore, sublussazione o lussazione. La fisioterapia mira a riequilibrare il carico articolare, rafforzare il quadricipite e migliorare la biomeccanica del ginocchio per ridurre dolore e instabilità.
La sublussazione rotulea è una disfunzione che colpisce spesso le donne, dovuta a lassità legamentosa e debolezza del vasto mediale. Il trattamento fisioterapico si concentra sul rafforzamento muscolare e sul recupero posturale, prevenendo recidive e riducendo il rischio di danni cartilaginei, per ristabilire stabilità e funzionalità del ginocchio.
La lussazione rotulea è la completa perdita di contatto tra rotula e femore, spesso causata da traumi. Provoca dolore anteriore al ginocchio, soprattutto nel salire le scale. Il trattamento prevede il recupero muscolare, articolare e posturale, supportato da taping stabilizzanti e lavoro propriocettivo per ripristinare stabilità e prevenire recidive.
La lesione del legamento collaterale mediale causa dolore nella parte interna del ginocchio e, se completa, può provocare instabilità in valgo. Se non sono presenti lesioni meniscali associate, il trattamento è conservativo e si concentra sul recupero muscolare, articolare e propriocettivo, ripristinando stabilità e funzionalità del ginocchio.
Il ginocchio varo e valgo sono alterazioni dell’asse degli arti inferiori che, se severe, possono causare dolore, zoppia e deformità. La fisioterapia mira a riequilibrare il sistema muscolo-legamentoso, migliorando postura ed ergonomia articolare. In casi estremi, si valuta la chirurgia correttiva per ripristinare la funzionalità e ridurre il rischio di lesioni cartilaginee e meniscali.
Le fratture di tibia, femore, rotula e perone, siano trattate chirurgicamente o conservativamente, richiedono un percorso riabilitativo mirato. La fisioterapia favorisce il riassorbimento degli edemi, ripristina la mobilità articolare e ristabilisce l’equilibrio muscolare e propriocettivo, permettendo un recupero ottimale nelle attività quotidiane.
Il Morbo di Osgood-Schlatter è una osteocondrite giovanile da trazione, comune tra adolescenti sportivi, caratterizzata da dolore e tumefazione al ginocchio. La fisioterapia mira a ridurre l’infiammazione, migliorare la vascolarizzazione, riequilibrare le catene muscolari con posture specifiche e ottimizzare la percezione articolare per un recupero funzionale completo.
La coxartrosi è una degenerazione della cartilagine dell’anca che causa dolore, rigidità e difficoltà nel cammino. La fisioterapia aiuta a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rinforzare la muscolatura. Attraverso esercizi di stretching e posture corrette, si lavora per preservare il movimento e prevenire ulteriori limitazioni.
Pre e Post Chirurgia Protesica d’Anca. Prima dell’intervento, la fisioterapia prepara i muscoli e migliora la mobilità articolare per facilitare il recupero. Dopo l’operazione, aiuta a recuperare la deambulazione, prevenire rigidità e rafforzare la muscolatura con esercizi mirati. L’obiettivo è ripristinare una camminata fluida e una postura corretta.
L’impingement femoro-acetabolare è un’anomalia dell’articolazione dell’anca che causa dolore e rigidità, limitando i movimenti. Il trattamento fisioterapico, sia conservativo che post-chirurgico, mira a migliorare la stabilità dell’anca, correggere schemi di movimento errati e ridurre l’infiammazione con tecniche manuali e strumentali.
Tendinopatia dei muscoli dell’anca. Si tratta di un’infiammazione dei tendini che circondano l’articolazione, inclusi quelli dell’ileo-psoas, gluteo medio e minimo, retto femorale e adduttori. Le cause sono sovraccarico, traumi ripetitivi o processi degenerativi, e i sintomi comprendono dolore inguinale, laterale e anteriore, rigidità e limitazioni nei movimenti. Il trattamento prevede riposo, ghiaccio, FANS e fisioterapia con esercizi specifici, stretching e correzione posturale.
La borsite trocanterica è l’infiammazione della borsa sierosa vicino al trocantere maggiore, causata da sovraccarico, traumi, anomalie posturali o malattie reumatiche. Provoca dolore laterale all’anca, rigidità e sensibilità al tatto, peggiorando con il movimento. Il trattamento prevede fisioterapia con tecniche avanzate, stretching e linfodrenaggio per ridurre infiammazione e tensioni muscolari, favorendo la guarigione e prevenendo recidive.
Le lesioni della cuffia dei rotatori, da infiammazioni a rotture parziali o complete, colpiscono chi svolge movimenti ripetitivi o gli anziani per degenerazione tendinea. Provocano dolore, debolezza, limitazione del movimento e scroscii articolari. La fisioterapia aiuta con gestione del dolore, recupero della mobilità, rinforzo muscolare e prevenzione, attraverso tecniche manuali, esercizi terapeutici e monitoraggio costante per un recupero sicuro.
L’instabilità della spalla si verifica quando l’articolazione diventa eccessivamente mobile, aumentando il rischio di lussazioni e movimenti incontrollati. Può derivare da traumi, lesioni della cuffia dei rotatori, debolezza muscolare o predisposizione congenita. La fisioterapia aiuta a migliorare stabilità e funzionalità attraverso esercizi di rafforzamento, mobilizzazione e propriocezione, prevenendo recidive e migliorando la qualità della vita del paziente.
La spalla congelata, o capsulite adesiva, è una condizione caratterizzata da rigidità progressiva e dolore, limitando il movimento. Le cause includono infiammazioni, traumi, interventi chirurgici o condizioni come il diabete. La fisioterapia è fondamentale per ripristinare la mobilità e ridurre il dolore, attraverso mobilizzazioni, stretching e rafforzamento muscolare. Il trattamento è progressivo e mirato a recuperare la funzionalità prevenendo recidive.
La tendinopatia del sovraspinato è un’infiammazione o degenerazione del tendine del muscolo sovraspinato, parte della cuffia dei rotatori. Colpisce sportivi e chi svolge lavori ripetitivi, causata da sovraccarico, conflitto subacromiale o degenerazione tendinea. Provoca dolore alla spalla, specialmente nei movimenti di sollevamento, riduzione di forza e mobilità. La fisioterapia, con stretching, rafforzamento e mobilizzazioni, aiuta a ridurre il dolore e ripristinare la funzionalità.
La lussazione della spalla si verifica quando la testa dell’omero esce dalla cavità glenoidea, spesso a causa di traumi, cadute o lassità legamentosa. È molto dolorosa e può causare deformità, perdita di sensibilità e difficoltà nei movimenti. La fisioterapia, attraverso gestione del dolore, recupero della mobilità, rafforzamento muscolare e propriocezione, è essenziale per il recupero e la prevenzione di recidive, migliorando stabilità e controllo motorio.
La sindrome da conflitto sub-acromiale si verifica quando i tendini della cuffia dei rotatori vengono compressi tra l’acromion e la testa dell’omero, causando dolore nel sollevamento del braccio, riduzione di forza e mobilità. Può derivare da sovraccarico, anomalie anatomiche, infiammazione o debolezza muscolare. La fisioterapia, con mobilizzazioni, stretching, rafforzamento e educazione posturale, riduce il dolore, migliora la mobilità e previene recidive, ripristinando la funzionalità della spalla.
L’artrosi della spalla è la degenerazione della cartilagine scapolo-omerale, causando dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti quotidiani. Può derivare da invecchiamento, sovraccarico, traumi o patologie autoimmunitarie. La fisioterapia è fondamentale per gestire il dolore, migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli. Attraverso terapie manuali, stretching ed esercizi mirati, aiuta a preservare la funzionalità della spalla e ridurre il rischio di interventi chirurgici.
Le fratture della spalla coinvolgono clavicola, omero prossimale o scapola e sono causate da traumi, cadute o incidenti. Provocano dolore intenso, gonfiore, ematomi e difficoltà nei movimenti. La fisioterapia è essenziale per favorire la guarigione, ripristinare la mobilità e rafforzare i muscoli. Il trattamento varia in base alla frattura e si sviluppa in fasi progressive, dalla gestione del dolore al recupero funzionale completo, prevenendo rigidità e complicazioni a lungo termine.
L’epicondilite laterale, o “gomito del tennista”, è un’infiammazione dei tendini dell’epicondilo laterale del gomito, causata da sovraccarico o movimenti ripetitivi. Provoca dolore nella parte esterna del gomito, irradiato all’avambraccio. La fisioterapia è essenziale per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli, attraverso terapia manuale, stretching ed esercizi mirati, prevenendo recidive e favorendo un recupero sicuro e duraturo.
L’epicondilite mediale, o “gomito del golfista”, è un’infiammazione dei tendini dei muscoli flessori dell’avambraccio, localizzata nella parte interna del gomito. Causata da sovraccarico o movimenti ripetitivi, provoca dolore interno al gomito e all’avambraccio. La fisioterapia, con terapia manuale, stretching, rinforzo muscolare ed educazione posturale, aiuta a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e prevenire recidive, favorendo un recupero sicuro e duraturo.
La borsite olecranica è l’infiammazione della borsa sinoviale dietro il gomito, causata da traumi o microtraumi ripetuti. Provoca gonfiore e dolore, aggravato dai movimenti. La fisioterapia aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore attraverso tecniche manuali, stretching e terapie strumentali per favorire il drenaggio. Un trattamento mirato accelera il recupero e previene recidive, ripristinando la funzionalità del gomito.
Le lesioni dei legamenti del gomito, causate da traumi o movimenti improvvisi, provocano dolore, gonfiore e instabilità articolare, con sensazione di cedimento nei movimenti di carico. La fisioterapia è essenziale per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rafforzare i muscoli, favorendo una guarigione completa. Il trattamento, adattato a ogni fase del recupero, aiuta a ripristinare la funzionalità del gomito e prevenire future lesioni.
Le fratture del gomito (post operatorio), che coinvolgono ulna, radio o omero e richiedono intervento chirurgico o immobilizzazione, necessitano di un recupero fisioterapico strutturato. Il trattamento aiuta a ridurre dolore e infiammazione, ripristinare la mobilità e rafforzare la muscolatura, prevenendo rigidità e debolezza. Ogni fase è personalizzata in base alla gravità della frattura, con l’obiettivo di recuperare completamente la funzionalità articolare e il ritorno alle normali attività.
Le distorsioni della caviglia si verificano quando i legamenti vengono stirati o lacerati a causa di movimenti improvvisi o sovraccarico. Possono essere lievi (stiramento), moderate (rottura parziale) o gravi. I sintomi includono dolore, gonfiore e difficoltà a camminare. La fisioterapia mira a ridurre il dolore e l’infiammazione, ripristinare la funzionalità e prevenire recidive, con tecniche manuali, terapia strumentale ed esercizi propriocettivi per migliorare l’equilibrio e la stabilità.
La tendinite del tibiale anteriore è un’infiammazione del tendine che collega il muscolo tibiale anteriore all’osso del piede, causando dolore nella parte anteriore della caviglia, aggravato da camminata o corsa. Può derivare da sovraccarico, movimenti ripetitivi o posture errate. La fisioterapia aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore, migliorare la mobilità e prevenire recidive attraverso terapie fisiche, stretching, rinforzo muscolare, propriocezione ed educazione posturale.
Le fratture di caviglia possono coinvolgere il malleolo mediale, laterale, bi-malleolare, tri-malleolare, il sindesmo o il talo, con gravità variabile fino alla necessità di intervento chirurgico. La fisioterapia è essenziale in tutte le fasi del recupero, dalla gestione del dolore alla riabilitazione completa. Comprende esercizi di rinforzo, stretching, propriocezione e mobilizzazione articolare per ripristinare forza, mobilità e funzionalità, permettendo un ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive.
La rottura del tendine di Achille è una grave lesione che colpisce il tendine più forte del corpo, con rotture parziali o totali dovute a traumi, sforzi eccessivi o invecchiamento. Provoca dolore improvviso, gonfiore, debolezza e difficoltà a camminare. La fisioterapia è essenziale nel recupero, aiutando a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rinforzare i muscoli con mobilizzazioni, stretching ed esercizi eccentrici, favorendo un ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive.
L’alluce valgo è una deformità del piede in cui l’alluce devia lateralmente, causando dolore, difficoltà nei movimenti e un impatto sulla deambulazione. Può derivare da fattori genetici, calzature inadeguate o stress articolare. La fisioterapia aiuta a ridurre il dolore, prevenire il peggioramento e migliorare la funzionalità con massaggi, mobilizzazioni, esercizi di rinforzo, stretching e plantari ortopedici. Tecniche posturali riequilibrano le catene muscolo-fasciali per prevenire recidive.
La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, il legamento che sostiene l’arco del piede e assorbe gli shock durante il movimento. Provoca dolore al tallone, soprattutto al mattino o dopo sforzi prolungati. Può essere causata da sovraccarico, scarpe inadatte, obesità o alterazioni biomeccaniche. La fisioterapia riduce il dolore e l’infiammazione con stretching, mobilizzazioni, rinforzo muscolare e plantari ortopedici, migliorando la funzionalità del piede e prevenendo recidive.
La spina calcaneare è una protrusione ossea sotto il tallone, spesso associata alla fascite plantare o a stress ripetuti. Può essere asintomatica, ma in alcuni casi provoca dolore, aggravato dalla camminata o dalla postura prolungata. Le cause includono sovraccarico, problemi biomeccanici, obesità e invecchiamento. La fisioterapia riduce il dolore e l’infiammazione con crioterapia, massaggi, stretching, mobilizzazioni e onde d’urto, migliorando la funzionalità del piede e prevenendo complicazioni.
L’alluce rigido è una condizione caratterizzata da dolore e rigidità nell’articolazione metatarso-falangea, spesso causata da osteoartrite. Provoca limitazione del movimento, gonfiore e difficoltà nella deambulazione. Può derivare da traumi, sovraccarico, malformazioni anatomiche o invecchiamento. La fisioterapia aiuta a ridurre il dolore e migliorare la mobilità con crioterapia, stretching, mobilizzazioni articolari, rinforzo muscolare ed educazione posturale, prevenendo il peggioramento della condizione e supportando il recupero.
Il neuroma di Morton è un ispessimento benigno del nervo tra il terzo e il quarto dito del piede, causato da compressione o irritazione. Provoca dolore bruciante, formicolio e la sensazione di avere un corpo estraneo sotto il piede, aggravato da scarpe strette. La fisioterapia aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione con crioterapia, terapia strumentale, stretching, rinforzo muscolare e plantari ortopedici, migliorando la mobilità e alleviando la pressione sul nervo.
Le fratture del piede possono coinvolgere metatarsi, falangi, calcagno, navicolare e tarsio, con gravità variabile da fratture da stress a traumi diretti. Cause comuni includono impatti violenti, stress meccanico, sport, osteoporosi e condizioni mediche. La fisioterapia è essenziale per ridurre il dolore, ripristinare la mobilità e rafforzare i muscoli, seguendo un percorso progressivo dalla gestione del dolore fino alla riabilitazione avanzata per prevenire recidive e garantire un recupero completo.
La tendinite achillea è un’infiammazione del tendine di Achille, causata da sovraccarico, calzature inadeguate, anomalie biomeccaniche o invecchiamento. Si manifesta con dolore, rigidità e gonfiore vicino al tallone, peggiorando con l’attività fisica. La fisioterapia è essenziale per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rinforzare il tendine, attraverso crioterapia, stretching, esercizi eccentrici e ginnastica posturale, favorendo un recupero progressivo e prevenendo recidive.
La sindrome del tunnel carpale è causata dalla compressione del nervo mediano nel polso, provocando formicolio, dolore, intorpidimento e debolezza nella mano. Può derivare da movimenti ripetitivi, problemi anatomici, malattie sistemiche, gravidanza o traumi. La fisioterapia aiuta a ridurre la compressione e migliorare la funzionalità con stretching, mobilizzazioni, esercizi di rinforzo ed educazione ergonomica, favorendo il recupero e prevenendo peggioramenti.
Le fratture del polso possono coinvolgere il radio, l’ulna e le ossa del carpo, con vari gradi di gravità. Tra le più comuni vi sono la frattura di Colles, di Smith e dello scafoide, causate da cadute o traumi diretti. Provocano dolore, gonfiore, deformità e limitazione dei movimenti. La fisioterapia è essenziale per ripristinare la mobilità, rinforzare i muscoli, ridurre il dolore e migliorare la funzionalità del polso, permettendo un recupero completo dopo il trattamento conservativo o chirurgico.
La tendinite del polso è un’infiammazione dei tendini causata da sovraccarico, movimenti ripetitivi o traumi. Provoca dolore, gonfiore, rigidità e sensibilità nell’area colpita, limitando le attività quotidiane. Può interessare diversi tendini, tra cui quelli estensori e flessori del carpo o la guaina tendinea nel caso della tenosinovite di De Quervain. La fisioterapia è essenziale per ridurre l’infiammazione, migliorare la mobilità e prevenire recidive con esercizi specifici e tecniche di trattamento mirate.
Le fratture del bacino variano da lesioni lievi a instabili e gravi, causate da traumi ad alta energia o stress ripetuti. Possono colpire il ramo pubico, l’ileo, il sacro e l’articolazione sacroiliaca, compromettendo la mobilità e causando dolore intenso. Il trattamento fisioterapico mira a ridurre il dolore, ripristinare la stabilità pelvica e migliorare la funzionalità con mobilizzazioni, rinforzo muscolare ed esercizi posturali. Fondamentale è prevenire complicazioni biomeccaniche, viscerali e neurologiche, garantendo un recupero sicuro e completo della mobilità e della qualità di vita.
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